mercoledì 11 gennaio 2012

Giochiamo a Tabù. La parola proibita è...

A fine dicembre passavo davanti a una vetrina nel centro di Milano, quando l'occhio mi è caduto su un cartello che parlava direttamente a me, donna della strada.
Ammiccante, elusivo, mi strizzava l'occhio, facendomi partecipe di un segreto che solo io tra tutti avrei potuto cogliere e capire!
Questa intimità mi ha reso partecipe di una ristretta élite, l'unica in grado di comprendere quel sottile messaggio: "noi li stamo già facendo..."


Avrei voluto essere un finanziere.
Ed entrare a chiedere "Salve, cosa state già facendo? Feste? Dolcetti per tutti?"

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