Di me

Passati i trenta, una laurea in lettere, insegnante precaria, un figlio piccolo - per gli amici Ghiandi, dalle dimensioni da ghianda che aveva alla primo ecografia - e un trasferimento a Bruxelles per amore e curiosità. Inguaribile (spero) ottimista.

Etty il nome che ho scelto per scrivere nell'etere, in omaggio a Etty Hillesum, una donna straordinaria, capace di vedere il bello anche in esperienze terribili ed estreme come quelle che ha vissuto, e non grazie ad un'ingenua ottusità, bensì tramite una quotidiana lotta contro le ombre della vita. Perché "Certe volte mi capita di pensare: la mia vita è completamente sbagliata, c'è un errore: ma questo capita solo quando ci si fa una determinata idea della vita, rispetto a cui può apparire sbagliato come realmente viviamo". Mi piace pensare di poter essere come lei e di poter dire "io vivo, vivo pienamente e la vita vale la pena viverla ora, oggi, in questo momento; e se sapessi di dover morire domani direi: mi dispiace molto, ma così com'è stato, è stato un bene."

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